mercoledì 15 agosto 2012

Nella Donna l'Amore danza la sua felicità


   Maulbertsch Franz Anton (1724 - 1796) Visitatione

Solennità dell'Assunzione di Maria

Ap 11, 19; 12,1-6.10
Sl 44
1Cor 15, 20-27
Lc 1, 39-56

 
Donna, vergine creata scelta amata dal Vergine, Donna affascinata innamorata da un Amore desiderato e sorprendente, Donna sapiente e libera sposata pienamente al sogno dell'Amante Amato, Donna  fecondata dalla parola dell'Amore, trafitta dall'Amore stesso insuperabile e incomprensibile, Madre della Vita, Donna vestita del Sole che è il Figlio, Donna che eternamente danza la felicità. Donna gioia di Dio e dell'umanità.
Maria immacolata assunta nella gloria trinitaria.
Oggi festa della Bellezza eterna della carne umana vivificata dallo Spirito.
Festa di Dio, in Maria.
Festa dell'umanità, in Maria.
Guido Reni, Assunzione, 1642

Festa del cuore di Dio dove c'è spazio per l'umanità, con le sue debolezze, i suoi dolori, le sue lotte, la sua fame di amore e di felicità.
Festa del cuore dell'umanità dove c'è spazio per Dio, con la sua Parola e i sogni del suo Amore. (cf Omelia di oggi del Papa, a Castelgandolfo)

Oggi il sogno di Dio ci si svela nella carne glorificata di Maria, nostra sorella e nostra madre, perché figlia, sposa, madre di Dio.
Dio entrato nella tua carne oggi ti accoglie eternamente in sé.
Attraverso di te, Porta del cielo, anche nella nostra carne fragile e ferita dal non-amore entra Dio, con la sua Carne e il suo Sangue, il suo eterno Amore. 
Con gioiosa speranza, contempliamo la tua bellezza, e stretti alla tua mano camminiamo anche nell'oscurità verso la casa della Luce.

 Murillo, Assunzione, 1670

Benedetta tu che hai creduto nel compimento in te della Parola del Signore! 
Piena di grazia, intercedi per noi il dono della fede!

Cristo sposo con Maria-Chiesa sposa, mosaico, S. Maria in Trastevere, Roma

Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
  tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
  Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
  Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
  Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.
  La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
  In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.

 Dante Alighieri –Paradiso, XXXIII

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