domenica 13 maggio 2012

Amore o retorica?

Michelangelo, Sacra Famiglia, Tondo Doni

VI domenica di Pasqua  B

At 10, 25-26.34-35.44-48
Sal 97
1Gv 4,7-10
Gv 15,9-17


Cade provvidenzialmente oggi la festa della mamma, in questa domenica in cui la Parola di Dio ci annuncia con stupore e gioia l'amore di Dio.
"Chiunque ama è stato generato da Dio".
E Gesù annuncia che Dio è amore perché è Padre.
E sembra scontato ai più che l'immagine, la testimonianza più grande dell'amore sia la mamma.
Gesù parla di Padre, noi parliamo di mamme...
Ma forse è il caso di evitare la retorica.
"L'amore è da Dio", dice la Scrittura. Da quel Dio che è l'origine della vita, che genera vita per amore, che è l'origine di ogni amore, che ha creato a sua immagine l'uomo e la donna chiamati ad amarsi.
Io credo che l'amore tra l'uomo e la donna, che generano vita per amore, sia la vera immagine, in questo mondo, di Dio che è amore.
Il Padre, la fonte dell'amore, il Figlio generato dall'amore, amato e amante, lo Spirito amore unione del Padre e del Figlio e che dal Padre e dal Figlio è riversato sull'umanità creata per amore e per rispondere all'amore.

Non comprendo molto questa tradizione che festeggia la mamma e il papà separatamente.
Come non comprendo molto l'abitudine ecclesiale di festeggiare Maria e Giuseppe separatamente, a parte nella festa della Sacra Famiglia.

Sono già dolorosamente separate tante famiglie, perché festeggiare separatamente coloro che insieme hanno generato il frutto dell'amore?

Non siamo nati per partenogenesi, siamo nati dall'amore di una donna e di un uomo.
A volte ho l'impressione che le donne\mamme, troppo spesso nella storia e forse ancora oggi defraudate di responsabilità, visibilità, addirittura dignità nella società, si siano vendicate in famiglia accaparrandosi la generazione, la crescita, l'educazione, l'amore dei figli, con buona pace degli uomini\padri che, nella maggior parte dei casi, sembrano trovarsi bene in questa emarginazione che sa tanto di comoda irresponsabilità.

Non riesco proprio a capire: la mia esperienza di figlia è totalmente altra. Sono stata desiderata, generata, attesa, accolta, amata, curata, educata, coccolata da un padre e da una madre, in due, sempre.

E penso il Vangelo che presenta insieme Maria e Giuseppe, anche se Gesù è l'unico ad essere nato nella carne solo da donna!
E quando, dopo tre giorni di dolorosa ricerca, quei due giovani sposi, ritrovano il Figlio adolescente nel tempio di Gerusalemme, il Vangelo di Luca dice che sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo".

Ai figli non può bastare l'amore della mamma.
L'amore non è retorica. L'amore che genera vita è amore di coppia. E deve venire da Dio, non può essere solo richiamo della carne e del sangue: quello è istinto, non amore.
E le mamme, come i babbi e ogni persona, devono imparare ogni giorno ad amare. Neanche loro sono maestre nell'amore: tante volte   anche loro sono inquinate di egoismo, come tutti.

Tutti, anche le mamme e i babbi, abbiamo bisogno di contemplare, ascoltare, sperimentare l'amore di Dio, che ci ha amati e scelti prima ancora di metterci al mondo e per noi ha dato il suo Figlio, perchè fossimo salvati dall'amore e potessimo imparare ad amare.

Grazie a tutte le mamme e a tutti i babbi che hanno voluto metterci al mondo. Dio vi benedica e ricompensi e possiate diventare ogni giorno segno e testimonianza dell'Amore.




venerdì 11 maggio 2012

Domande...


Villa del Principe palazzo di Andrea Doria, Genova, Le imprese  in oriente di Alessandro Magno, arazzo


Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì ?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò ? In quali case,
di Lima lucente d’ oro, abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d’archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide,
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’ India
da solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
oltre a lui l’ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’uomo.
Chi ne pagò le spese ?


Quante vicende,
tante domande.

Bertold Brech


Forse ogni successo, di chiunque, in qualunque ambito, poggia su umiliati e sacrificati?

Forse per questo Gesù Cristo è crocifisso: non ha cercato il suo successo, ma se stesso ha sacrificato al successo nostro.

Agamennone dovette sacrificare la figlia Ifigenia al suo successo.
Gesù Cristo ha sacrificato se stesso per renderci figli.

Per questo
          "la pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:
          una meraviglia ai nostri occhi
" (Sal 117, 22-23)