lunedì 12 agosto 2013

Inquietante

Per fede.
Nel brano della Lettera agli Ebrei ( 11,1-2.8-19) che la Liturgia di ieri ci ha fatto ascoltare, questa breve espressione ci è stata ripetuta come un ritornello. Cinque volte.
E si narra che cosa alcuni personaggi - che noi chiamiamo padri e madri nella fede - hanno concretamente vissuto. Non si parla della fede come di un insieme di concetti, di dogmi, di idee. La fede di costoro - fede in Dio - è fatta di terra, di abitazioni, di partenze e di viaggi, di carne e sangue: la nascita di un figlio, l'offerta di un figlio, la promessa di una discendenza numerosa.
Per fede.
E da due giorni mi risuona dentro una domanda inquietante: ma che cos'è questa fede?
E in questa pagina della lettera agli Ebrei cerco una luce: e scopro un viaggio, un'attesa, una ricerca, una lotta. Una fiducia contro ogni umana smentita. Questa è la lotta.
La lotta di Abramo nell'incontrare un Dio oltre ogni immaginazione, oltre ogni idea di dio che un uomo possa farsi. La lotta di un ascolto che scava le profondità di un cuore umano. La lotta di un silenzio. La lotta di un amore. Che diventa speranza. Perché non può esserci separazione tra fede speranza amore. Come non c'è separazione tra Padre Figlio Spirito Santo.
La lotta che conduce a viaggiare seguendo una guida, una stella nella notte, una parola nel silenzio, che richiede impegno, ricerca, fatica, ma soprattutto fiducia, consegna. Per imparare che non sono io l'Autore del Progetto, il Padre della Vita, la Forza del Cammino, ma PER FEDE mi è dato di condividerne la responsabilità, la gioia della fecondità, l'accoglienza del frutto, la sublime paternità e maternità del dono.

La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede.
Forse vuol dire che il senso della vita non è nell'afferrare ma nel ricevere, non nel dogma ma nella ricerca, non nell'autonomia, ma nella comunione.
E scopro che la fragilità della fede può avere la solidità della roccia. Nel timore può abitare la speranza. Nella solitudine l'amore. Nella lotta la gioia. Nell'inquietudine la pace.



1 commento:

  1. Este texto levou-me a descer ao fundo a deixar-me escavar,esvaziar, neste vazio senti algo de novo dentro de mim, algo me chama ao abandono de tantas coisas, me convida a entregar- me sem medo sem reservas, como criança abandonada e confiante nas mãos do Pai, que na Fé acredito que é o Deus - Amor, que só Ele me basta. Laura Gonçalves

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