sabato 12 novembre 2011

Il timore rende saggi, la paura stupidi

Pr 31,10-13.19-20.30-31
Sal 127
1Ts 5,1-6
Mt 25, 14-30

"Principio della sapienza è il timore del Signore": insegna il libro dei Proverbi (9,10).
E in queste domeniche Gesù ci sta mostrando personaggi sapienti e stolti, in contrapposizione. E si preoccupa di mostrarci come il Regno di Dio appartenga ai saggi, non agli stupidi.
Domenica scorsa ci mostrava fanciulle sapienti e fanciulle stolte: queste ultime venivano tenute fuori dal banchetto della festa di nozze, immagine del regno di Dio. La soltezza, infine, si identifica con l'incapacità di centrare il bersaglio, di raggiungere la meta.
Oggi Gesù ci mostra servi sapienti e un servo stupido. Più che servi ci appaiono uomini di fiducia del loro signore: a loro egli affida  ricchezze enormi. Un solo talento equivaleva a seimila giornate lavorative di un operaio, circa venti anni di salario.
Ma il servo che ha ricevuto un solo talento è reso stolto dalla paura. Dichiara apertamente la sua paura, che gli fa vedere il suo padrone in modo distorto, addirittura disonesto e prepotente. Perciò ha nascosto la ricchezza ricevuta in amministrazione: per paura.
Il timore rende saggi, perché il timore è rispetto affettuoso, devozione grata. Timore è riconoscere che Dio è Dio e non io, che Lui è unico e che solo in Lui c'è salvezza. Il timore, dono dello Spirito, è luce che apre gli occhi alla verità di Dio, è fuoco che fa innamorare di Lui, è adorazione amante che rende felici e fecodi, come la donna della prima lettura.
La paura, invece è buio che impedisce di vedere e riconoscere e così Dio diventa un fantasma che spaventa. E' disfunzione degli occhi e del cuore, che ci fa vedere in Dio la proiezione delle nostre cattiverie, violenze e prepotenze. E si fallisce. Si perde la meta e tutto il resto.
"So che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo".
La paura lo acceca e gli fa vedere un Dio diverso dalla realtà. La paura lo paralizza e gli impedisce di agire e di rischiare. Mente e cuore sono atrofizzati. La paura lo rende stupido.
La paura non sa amare. "L'amore scaccia la paura" dice l'evangelista Giovanni.
Ogni volta che, in qualunque modo, si istiga alla paura di Dio e la si suscita, si indica la via della stupidità, della lontananza, della perdita di Dio.
Perché Dio è amore, amicizia, tenerezza sponsale, accoglienza, fiducia, perdono.
La donna che teme Dio è da lodare!
E' benedetto l'uomo che teme il Signore!
Sono figli della luce e figli del giorno e il Signore non li sorprenderà come un ladro ma come sposo amante che li chiama a condividere la sua gioia.

1 commento:

  1. SENZA PAURA e SENZA RISPARMIARSI
    SENZA ESITAZIONE e CON CORAGGIO
    OCCORRE ALLORA IMPARARE A "PERDERSI PER RITROVARSI"... E A SPENDERSI PER MOLTIPLICARSI.
    IL MIGLIOR INVESTIMENTO CHE POSSIAMO FARE...
    SIAMO NOI: ADESSO!
    «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
    Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.» (Luca 9, 23 - 26)

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