La gioia cristiana è nel consegnarsi a un Dio che è famiglia. Una famiglia feconda.
La gioia cristiana è nel contemplare nella famiglia l’immagine
vera del Dio che è famiglia.
L’amore - un amore fatto di carne, non di pensieri, di
filosofia, di emozioni - è la radice dell’esistenza umana, la prima esperienza
di vita che ci è data. Siamo generati nell’amore, un amore di carne e sangue.
La carne e il sangue che un uomo e una donna si scambiano. La carne e il sangue che una donna offre alla persona generata nel suo seno.
La carne e il sangue che un uomo e una donna si scambiano. La carne e il sangue che una donna offre alla persona generata nel suo seno.
Da sempre, dal primo istante di esistenza so che cos’è l’amore.
Dal primo istante di esistenza in me è scritto l’amore come
marchio di fuoco, incancellabile. L’immagine di Dio Amore. Il Dio Amore che
vedo nella famiglia umana, generata nell’amore umano.
La gioia cristiana è nel poter contemplare la bellezza di
Dio famiglia.
El Greco, Trinità
Gioisco della tua bellezza, o Padre del Figlio Gesù. Della tua
bellezza che è il tuo nome: Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco
di amore e di fedeltà. Non è l’amore e la fedeltà il desiderio più profondo del
mio cuore? Quell’amore e quella fedeltà così piccoli e pure così prepotenti in
me, quell’amore e quella fedeltà che sono la lotta, la povertà e la ricchezza,
la ricerca e la sete, il dolore e la gioia di ogni istante? E in mezzo alle
rughe del mio cuore e alle povertà della mia carne scopro la bellezza
inesauribile del tuo volto, o Babbo - Abbà, in cui ogni paternità ha origine in
cielo e in terra! La bellezza del tuo volto di Babbo, tenero e perciò esigente,
paziente e perciò luminoso di speranza, amante e perciò ferito dal sorriso e
dalle lacrime. Libero di imprigionarsi nelle catene eterne dell’amore.
Gioisco della tua bellezza, o Figlio del Padre, Signore
Gesù. Gioisco di scoprire in te, nella tua carne e nel tuo sangue, la mia carne
e il mio sangue, quello di una Donna, Maria di Nazaret. Gioisco della tua
bellezza di Fratello mio, Fratello nostro, Gesù, Figlio dello stesso Padre e di
Maria. Gioisco della tua bellezza di Figlio, perché anch’io sono figlia. Cos’è
essere figlio se non essere piccolo, ricevuto e consegnato, amato e portato tra
le braccia? Nella tua carne crocifissa e nel tuo sangue sparso scopro e
contemplo ineffabilmente la bellezza di essere figlio, in te, con te. Perché
quando sono ferita, abbandonata, spaventata, sofferente, là arriva la tenerezza
e l’abbraccio sicuro e forte del Babbo, che piange e sorride con me e con te. E prepara la risurrezione, la vittoria,
la libertà. Gioisco della tua bellezza, o Figlio Gesù, Fratello, perché in te,
nei tuoi occhi e nelle tue mani, nel tuo cuore di carne, nei tuoi pensieri e
nei tuoi sentimenti umani e divini, scopro la bellezza di essere sorella, la
bellezza di non essere sola.
Gioisco della tua bellezza, o Amore del Padre e del Figlio,
che li unisci e li rendi grembo fecondo da cui sgorgano figli amati nell’Amato:
NOI UMANITÀ, NOI CHIESA. Non è bene che l’uomo sia solo, perché Dio è famiglia,
è amore. Gioisco della tua bellezza, o Amore che unisci e apri, che generi
nascostamente ogni vita, che respiri umilmente in me e in noi, che accarezzi
con il respiro dell’aria, che guidi con
la mitezza forte della Luce della Parola, che curi e vivifichi con il Sangue e
la Carne dell’Agnello immolato e vivente in eterno.
Eccomi, Bellezza Trinitaria nascosta e rivelata, potente e
debole della potenza e della debolezza dell’Amore.
Eccomi. Bellezza Trinitaria che ha tanto amato il mondo, da
non arrendersi al rifiuto e al tradimento, all’oblio e all’odio. Eccomi,
Bellezza Trinitaria, invincibile, perché crocifissa e risorta, Famiglia Divina,
ricca di amore e di fedeltà.
Nessun commento:
Posta un commento