domenica 2 giugno 2013

Lo scandalo continua

TABGA, Israele. Mosaico e altare sul luogo dove la tradizione colloca la moltiplicazione dei pani e dei pesci.




Si scandalizzarono di Gesù, quando, dopo averli sfamati di pane e pesci, parlò di se stesso come Pane di vita, annunciando che avrebbe dato il suo corpo e il suo sangue come vero cibo e vera bevanda. Veramente Gesù usò parole scandalose, quella volta.... anzi.... il suo Vangelo continua a ripeterle, per questo si è cercato di "ammorbidirle, addomesticarle".

"Chi mastica la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna" (Gv 6,54). Da brivido! Anzi, da scandalo!
No, non si può dire così, quindi la traduzione addomesticata, visto che non si riesce a renderla proprio delicata: "Chi mangia....". Però questo "bere il sangue" è proprio ... come?
Allora si è addomesticata, resa  delicata - per quanto possibile - la liturgia: il pane è diventato un'ostia sottilissima, che si scioglie in bocca e il vino è complicato darlo e lo beve solo il celebrante. Se proprio si vuole dare, basta intingere la sottilissima ostia nel vino e tutto si scioglie più in fretta: fai solo finta di masticare e di bere. Tanto è un segno. Dio è presente oltre il segno. Infatti, per secoli si è impedito alla gente, troppo indegna e peccatrice, di mangiare alla mensa del Signore e si è insegnato a fare la "comunione spirituale", cioè una preghiera e una buona intenzione.
E la gente ha imparato ad andare a messa senza fare la comunione. Oppure a fare la comunione senza partecipare alla celebrazione, o "presenziando" solo in parte. Si fa la comunione per il morto, è un segno di amore al morto, anche se non si va mai a messa e magari non si ha neanche fede. Poi si fa la comunione per accompagnare il bambino alla prima comunione, per non farlo essere diverso dagli altri.
La prima comunione poi è una festa importantissima per i bambini, una specie di iniziazione sociale. Un problema molto impegnativo per le famiglie: ore di preparazione dal parrucchiere, con relativa spesa, per acconciature da vip su bambni e bambine; due abiti, con relativa spesa, uno per la chiesa e uno per il ristorante; il ristorante, poi!, costringe a fare i turni per le prime comunioni, perché le quattro e cinque stelle - non ce ne sono poi tantissimi - non possono ricevere tutti nello stesso giorno; e l'album fotografico che non ha nulla da invidiare a quello del matrimonio; e le acconciature e gli abiti "straordinari" delle mamme, eccessivi in tutto: lunghezza, scollature, colori, stravaganze; e il mezzo di trasporto per raggiungere la chiesa e poi il ristorante: ho visto anche carrozze da cenerentola\principessa.
Ma è una festa molto impegnativa anche per le comunità ecclesiali: addobbi e riti e segni che si moltiplicano, perché i bambini abbiano un ricordo straordinario di questa - nella maggior parte dei casi "unica" - comunione. Si fanno mille gesti e segni, durante la celebrazione, mentre bisogna fare sempre attenzione alle esigenze del fotografo. In mezzo al tutto c'è anche il momento in cui si riceve un'ostia intinta nel vino. Quando, finalmente, finisce la lunga celebrazione, si va a fare festa al ristorante con tanto di musica e danze.

Dentro di me si moltiplicano le domande, in particolare in questo giorno solennità del Corpo e del Sangue del Signore.
Con due anni di catechesi per preparare la prima comunione, a quale eucaristia della chiesa vengono educati bambini e famiglie? come possono i pastori accettare certi comportamenti e inventarsene altri che alla fine "nascondono" l'eucaristia? e il popolo di Dio... a cosa è ridotto?
ma che cos'è l'eucaristia? che ne facciamo? un rito che significa tutt'altro? stiamo celebrando la morte e risurrezione del Signore? che c'entra l'eucaristia con la chiesa? cosa volevano dire i padri conciliari dichiarando che la chiesa fa l'eucaristia e l'eucaristia fa la chiesa?
dov'è il pane che Gesù ha spezzato, dandolo come sua carne sacrificata per la vita del mondo? dov'è la chiesa corpo di Cristo che genera l'eucaristia ed è  generata dall'eucaristia? che ne abbiamo fatto del mistero dell'incarnazione che culmina nel mistero pasquale?
quali maschere mettiamo al corpo e al sangue del Signore crocifisso e risorto, per non restare troppo turbati come i giudei, per non lasciarci troppo coinvolgere, come i discepoli che non volevano disturbarsi a dar da mangiare alla folla? ci scandalizza l'eucaristia, quella vera come l'ha pensata e voluta la misericordia geniale di Dio, in Gesù? ci disturba e perciò la addomestichiamo, la rendiamo un fatto sociale, ma la defraudiamo della carne della Chiesa che è il corpo di Cristo? per questo l'abbiamo resa una buona azione, una devozione personale, meglio individuale?
quale rivoluzione nella chiesa, nei discepoli, nelle società, nel mondo può realizzare la nostra eucaristia mascherata?

Non è più l'eucaristia della chiesa-corpo di Cristo che scandalizza, disturbando
il pensiero religioso\sociale tradizionale. Purtroppo è l'eucaristia defraudata e mascherata, l'eucaristia separata dalla chiesa-popolo di Dio-corpo di Cristo che perpetua lo scandalo, ostacolando "la comunione" con Dio Trinità e tra noi.




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