domenica 9 settembre 2012

Apriti... e ascolta... e parla!


La finestra aperta, Henri Matisse, 1905

XXIII Domenica Tempo Ordinario

Is 35, 4-7
Sl 145
Gc 2,1-5
Mc 7, 31-37

"Effata!" ordina Gesù, sospirando e toccando le orecchie e la bocca del sordo che non sapeva parlare.
"Apriti!"

Dio è relazione di tre Persone che si aprono l'Una all'Altra nell'Amore e ha creato ogni persona umana somigliante a Sé, cioè relazione.

La relazione è la persona stessa, ogni persona. Non esiste vita senza relazione. Si tratta di vita o di morte. Infatti le tombe sono chiuse, sigillate.
Dove qualcosa si chiude, cala la morte.
I sensi del corpo ci sono dati proprio per rendere possibile la relazione. Così come i sensi dello spirito. E gli uni vanno in soccorso degli altri.

Conosco una donna già anziana che non vede e non sente e quindi non parla. Grazie al tatto è capace di relazioni intense con le persone che la accudiscono e la amano e manifesta una profonda sensibilità d'animo.

"Apriti!" dice Gesù al sordo che non può parlare. Non lo dice solo alle sue orecchie e alla sua lingua. E' la persona che deve aprirsi: i suoi sensi esterni e interni.
Perché il primo comandamento che Dio offre al suo popolo, a ogni persona, al mondo intero è: "Ascolta!". E sappiamo bene che solo chi sente impara a parlare. Ma non basta sentire  per imparare a dire parole sensate, vere, libere. Occorre ascoltare con le orecchie e con la mente e con il cuore. Tutta la persona deve saper ascoltare.
Io ci sento bene e... la lingua non è impacciata... tutt'altro!
Di fronte a questa Parola di oggi, però, devo riconoscere che troppe volte non ascolto - Dio e gli altri - e le mie parole possono risultare suoni vuoti, noiosi, o possono trasformarsi in pietre e lasciare segni dolorosi e sanguinanti.

Per ascoltare un altro che parla e l'Altro - che è la Parola - occorre stare con Lui in disparte, a tu per tu. Occorre l'incontro degli sguardi, della pelle, delle labbra, del cuore. Un incontro di amore. Un incontro sponsale. E allora Gesù, lo sposo, con la Potenza dell'Amore del Padre, apre orecchie, lingua e cuore. Se osserviamo i gesti di Gesù con il sordomuto, scopriamo gesti sponsali.

Il miracolo - meglio il segno - della guarigione del sordomuto Gesù dovrebbe rinnovarlo per tante coppie di sposi.
Quanta confusione intorno alle coppie e alle famiglie: quante chiacchiere, parole vuote e insensate raggiungono le coppie! Immerse nella confusione, nei rumori esterni e interni, non sanno più ascoltarsi e parlarsi, vedono la relazione appassire, l'amore affievolirsi, l'attrazione annegare in tante attese e bisogni, indotti da una cultura egoista e stupida, una cultura che coltiva sentimenti di morte.
E si chiudono porte e finestre, quelle meravigliose porte e finestre che sono i sensi del corpo e i sentimenti dell'anima. E si crede di poterli riaprire altrove o di farli riaprire da altri.  Semplicemente e tragicamente diventano ciechi, sordi e muti: CHIUSI!

Ancora più tragicamente cercano aiuto dove non possono trovarlo. Soprattutto chiedono aiuto solo a chi dà loro ragione, alimentando sentimenti di chiusura, di sospetto, di rancore e di rivincita. Solo alla Sorgente dell'Amore si può chiedere una rinnovata capacità di amare: solo Dio è Amore.
Solo Dio può mettere amore dove non c'è o si crede che non ci sia più.
Solo Gesù può aprirci alla relazione di amore, che è dono di sé, accoglienza dell'altro, libertà e semplicità di lasciarsi accogliere e amare. Senza paura.
Ciò che ci chiude all'amore, che ci rende incapaci di relazione di amore è la paura. La paura chiude le porte e le finestre, mette i chiavistelli, ci convince che l'unica salvezza è nel difenderci e meglio ancora nell'aggredire. Ma chi chiude è già prigioniero, di se stesso, della morte.

"Apriti!" dice Gesù e realmente il suo Spirito, dono del Padre, spalanca - anche con forza, anche esponendoci al rischio di soffrire - le porte e le finestre, come fece nel cenacolo; e i discepoli, prima chiusi nella paura, andarono nel mondo ad annunciare l'Amore e a testimoniarlo fino al sangue.

Tu, Parola fatta carne, che sospira nella nostra stessa attesa di liberazione e salvezza, apri le nostre orecchie e il nostro cuore, vinci la paura e rendici capaci di dire l'amore in ogni lingua! Sempre. Fedelmente.

Nessun commento:

Posta un commento